Ancora adesso la letteratura scientifica internazionale non segnala sufficienti evidenze per prevedere le conseguenze sulla madre, sul feto e sul neonato, di un’infezione da SARS-CoV-2 in gravidanza, né il rischio della trasmissione verticale (madre-figlio) dell’infezione. Per ciò che concerne la procedura di fecondazione in vivo (I livello) o in vitro (II livello) ad oggi non sono disponibili dati sul rischio di contaminazione dei sistemi di coltura con il virus SARS-COV-2, né sulla possibile interferenza con lo sviluppo embrionale in vitro. Ad oggi, nei gameti ed embrioni umani non sono stati isolati i recettori ACE 2, utilizzati dal virus SAR COV 2 per entrare in una cellula, e pertanto non sembrerebbe possibile una loro infezione.
Dunque, tutto lo staff del CBR è pronto a ripartire insieme a tutti Voi, per coronare il desiderio che un figlio possa irradiare di luce questo momento, per tutti, da superare.